Riceviamo questa segnalazione, circa lo stato di degrado in cui versa villa Florio/Pignatelli, ennesimo gioiello del patrimonio architettonico palermitano depredato e insultato dalla negligenza e la sconsideratezza di discutibilissime scelte politiche. Una denuncia a dir poco sconcertante:
In fondo a un lunghissimo viale bordato di alberi, immersa in un giardino nonostante tutto ancora intatto, si trova la villa forse più sfortunata di Palermo: villa Pignatelli Florio. La villa di impianto settecentesco venne radicalmente riconfigurata e ampliata nel XX secolo da Ernesto Basile. Venne acquistata nel 1839, dopo numerosi passaggi di proprietà, da Vincenzo Florio. E a questa famiglia appartenne sino al 1907, quando venne acquistata da Alessandro Lualdi, in seguito ad un lascito della principessa Maria Pignatelli di Roviano, e quindi destinata a fondazione Pignatelli. In sostituzione dello scalone nella ristrutturazione ottocentesca venne posto un elegante portico in ferro battuto. Alle spalle, la flora, organizzata in modo molto simile a Villa Giulia, con viali a raggiera e circolari intorno ad uno spiazzo centrale. All’interno grande attrattiva di villa Pignatelli è un ciclo di affreschi murali di grandi dimensioni risalenti al periodo dei Florio (attribuite ad Antonino Leto).
Ora, tutto sarebbe perfetto se qualche tempo fa il Comune non avesse deciso sconsideratamente di fare occupare la villa da quaranta famiglie sfrattate, che prive di controllo si sono date alla pazza gioia. Durante questo “massacro” sono state asportate le balaustre in marmo della terrazza giardino, le persiane, tutte le porte in stile liberty, danneggiati gli infissi esponendo la villa alle intemperie. La villa ha anche subito un incendio e furti di opere d’arte. Rubato un quadro del settecento, una statua in marmo raffigurante la principessa Rachele Giulia Portalupi, moglie di Vincenzo Florio, una fontana d’epoca e vari mobili antichi e quel che è peggio, i disegni originali e firmati di Ernesto Basile. Tutte le opere in ferro battuto in stile Liberty (Fonderia Oretea), una pagoda in ferro e zinco che si trovava nel giardino e una scala a chiocciola dentro la villa. Ciò che non è stato portato via è stato vandalizzato e aggredito a colpi di martello, così come le opere pittoriche di A. Leto e tutti i marmi. Oggi la villa è sdegnosamente chiusa e abbandonata, con tutte le aperture murate e l’erba che cresce ovunque. Però, nonostante tutto, la villa è vincolata……..
Povera villa Pignatelli……
Che schifo, se avessi tra le mani il responsabile di questa felice idea di assegnarla a dei senza tetto, lo strozzerei!!! Pure i disegni del Basile. Era stata recuperata in anni recenti, era integra, povera, povera villa Pignatelli Florio.
E di qualche giorno fa è la notizia del sequestro di villa De Gregorio a Cruillas, anche questa era stata restaurata in anni recenti, gli eredi se ne sono semplicemente fregati a detta del marchese De Gregorio che a loro l’aveva donata. che schifo, e ci sarebbero almeno un altro centinaio di casi simili.
ma come si fa a permettere che 40 famiglie senza casa occupino una villa settecentesca?! con tutto il rispetto per chi si trova in condizioni di disagio economico e sociale, non credo proprio che una villa antica fosse esattamente la struttura più adatta. Come non era necessario essere Nostradamus per capire come sarebbe andata a finire… e così abbiamo un altro pezzo della nostra nobile storia passata a brandelli per colpa dell’inettitudine della classe politica che ci ha governato e ci continua a governare
Doloroso vedere in che stato hanno ridotto questa meravigliosa villa! 🙁
Ma il Comune dove cavolo è?! Ah, già, i festini…
Rabbia, rabbia, rabbia!!! Siamo stanchi di dirigenti che abbiano idee così brillanti, sarebbe opportuno che certe cariche fossero occupate non per raccomandazione ma per effettivo merito. Un simile dirigente che dimostra di non avere nessuna cultura dovrebbe dimettersi o essere isolato all’interno stesso del suo organico. Noi siciliani siamo stanchi di avere una classe dirigente di così basso livello.
@silvana
la classe dirigente italiana è di “basso livello”, quella siciliana è improponibile anche per andare a pulire le stalle
Mamma che disastro, è veramente doloroso vedere cose del genere, anche per chi di arte non si intende, ma come si può fare una cosa simile?
Questa è una letterale deficienza morale ed intellettuale, ma chi può arrivare a fare questo e perchè?
Vorrei che si capisse CHI a discapito della storia ha fatto ciò, che chi lo ha fatto ne paghi le giuste conseguenze.
Questo genere di cose accade SOLO nei paesi non civili.
La Villa è in queste condizioni da tempo, è nulla sembra presagire tempi migliori.
Il problema è che non è la sola, altre dimore storiche versano in queste tristi situazioni, il comune è un entità assente, una ameba informe!
Almeno ci fosse qualche privato desideroso di farla rivivere!!!!…la nostra città è attualmente un vuoto a perdere…!!!
Al peggio non c’e’ mai fine…
In solo mezzo secolo, Palermo e’ stata disintegrata!
Non un arancento, non uno spazio verde, non una Piazza o una Villa integra, non una spiaggia, non un lungomare, non un porto turistico.
Cemento, demolizioni di ville liberty, incuria, vandalismo…
50 anni per secoli di storia gloriosa!
E siamo ancora qui a lamentarci, a discutere, ad avvilirci, a denunciare via Internet questo schifo, ma in fondo, cosa facciamo???!!!!
Io vorrei che si intentasse un megaprocesso contro il sacco di Palermo in maniera che tutti questi schifosi risarciscano la città per il danno che hanno fatto (molti sono ancora vivi, anche se in carcere)..
Tanto alla fine i loro errori li paghiamo noi, perchè si dovrà nuovamente ( e si spera) ristrutturare, per poi tornare in balia di chi la gestirà. Il problema però è che certe opere d’arte sono sparite e chissà se mai le ritroveranno, per questo manco i soldi bastano. In un Paese normale c si dovrebbe dimettere…anche per queste “piccole” cose
Questo è il frutto della politica disastrosa e scellerata di quell’uomo di nome Cammarata e della sua “ciurma”. Chi paga per questo ennesimo scempio? “C’è cu mancia e cu talia e soffri”
ENNESIMO SCEMPIO DI UNA CITTA’ UNICA IN TUTTO, NEL BENE E NEL MALE.
E’ veramente una vergogna. Sentire queste cose mi fà una rabbia… gli sfrattati che hanno abitato nella villa sicuramente non erano solo poveri ma maleducati e delinquenti. Avrebbero dovuto rispettare il luogo che gli era concesso…In ogni caso non capisco perchè il Comune, che sicuramente sa nomi e cognomi di questa gente non si faccia pagare i danni. Dovrebbe essere maggiormente applicata la legge del chi rompe paga…in tutti i campi.
Mi sono fermato al verbo “occupare” per desistere dal continuare a leggere, perchè già mi immagino quello che dopo c’è scritto e non è il caso di farmi prendere dal nervoso di prima mattina…
Davanti a questo purtroppo io mi sento impotente!
LA TRISTE FINE DELLA VILLA FLORIO-PIGNATELLI
In un momento in cui c’ è grande attenzione mediatica sulla famiglia Florio vorrei ricordarvi una storia che stranamente viene quasi nascosta all’ opinione pubblica , la storia della villa Florio /Pignatelli.
La vicenda è stata raccontata da questo articolo, che vorrei riproporre:
“ In fondo a un lunghissimo viale bordato di alberi, immersa in un giardino nonostante tutto ancora intatto, si trova la villa forse più sfortunata di Palermo: villa Pignatelli Florio.
La villa di impianto settecentesco venne radicalmente riconfigurata e ampliata nel XX secolo da Ernesto Basile. Venne acquistata nel 1839, dopo numerosi passaggi di proprietà, da Vincenzo Florio. E a questa famiglia appartenne sino al 1907, quando venne acquistata da Alessandro Lualdi, in seguito ad un lascito della principessa Maria Pignatelli di Roviano, e quindi destinata a fondazione Pignatelli.
In sostituzione dello scalone nella ristrutturazione ottocentesca venne posto un elegante portico in ferro battuto. Alle spalle, la flora, organizzata in modo molto simile a Villa Giulia, con viali a raggiera e circolari intorno ad uno spiazzo centrale. All’interno grande attrattiva di villa Pignatelli è un ciclo di affreschi murali di grandi dimensioni risalenti al periodo dei Florio (attribuite ad Antonino Leto).
Ora, tutto sarebbe perfetto se qualche tempo fa il Comune non avesse deciso sconsideratamente di fare occupare la villa da quaranta famiglie sfrattate da un palazzo di via Monzabico, che prive di controllo si sono date alla pazza gioia. Durante questo “massacro” sono state asportate le balaustre in marmo della terrazza giardino, le persiane, tutte le porte in stile liberty, danneggiati gli infissi esponendo la villa alle intemperie. La villa ha anche subito un incendio e furti di opere d’arte. Rubato un quadro del settecento, una statua in marmo raffigurante la principessa Rachele Giulia Portalupi, moglie di Vincenzo Florio, una fontana d’epoca e vari mobili antichi e quel che è peggio, i disegni originali e firmati di Ernesto Basile. Tutte le opere in ferro battuto in stile Liberty (Fonderia Oretea), una pagoda in ferro e zinco che si trovava nel giardino e una scala a chiocciola dentro la villa. Ciò che non è stato portato via è stato vandalizzato e aggredito a colpi di martello, così come le opere pittoriche di A. Leto e tutti i marmi. Oggi la villa è sdegnosamente chiusa e abbandonata, con tutte le aperture murate e l’erba che cresce ovunque. Però, nonostante tutto, la villa è vincolata……..
Povera villa Pignatelli……”
Sono passati ben 13 anni da questa denuncia ma la situazione è sempre la stessa.
Ora tutti vogliono conoscere la storia di questa famiglia ma le loro tante residenze ( per esempio quelle di piazza Sacro cuore) purtroppo sono state lasciate nel più completo abbandono e degrado.
COMPLIMENTI!!!!